“VIRUS” – PIERPAOLO E TOMMASO ADDA
“VIVERE O SOPRAVVIVERE” – PIERPAOLO ADDA
“resistenza”, nella duplice realizzazione “libro+cd” e “cd”, è un progetto nel quale mi sono impegnato per raccontare episodi della lotta partigiana nell’est veronese, ed in particolare a soave (vr), il paese nel quale sono nato e tuttora abito; la versione “libro+cd”, distribuita inizialmente a cavallo dell’8 settembre 2020, in ricordo dei 75 anni dalla fine dell’esperienza fascista, come allegato ai quotidiani “l’arena di verona” e “Il giornale di vicenza”, è costituita da un volume nel quale, dopo una mia introduzione esplicativa del progetto, sono raccolte 24 interviste a sopravvissuti ai mesi della repubblica di salò e della guerriglia partigiana (comprese due signore di 102 anni ciascuna) o a loro familiari coinvolti nelle loro esperienze e tribolazioni; al volume è allegato un cd contenente tredici canzoni che ho scritto e interpretato per raccontare alcuni di quei fatti, ispirati soprattutto dalla narrazione che, quand’ero ancora bambino, me ne aveva fatto la mia mamma; la versione “cd” è costituita dal solo disco, però in elegante confezione in cartoncino con allegato booklet contenente i testi e i dettagli tecnici delle registrazioni in studio.
Ecco i titoli delle canzoni:
1 – Partigiani
2 – Verità e storia
3 – Sono loro
4 – Il parroco e il pretore
5 – I macellai delle Brigate Nere
6 – 8 Dicembre 1944 – La ballata di Danton e Perseo
7 – La bomba è scoppiata
8 – Giustizia sommaria
9 – I nuovi partigiani
10 – Noi vi ricorderemo per sempre
11 – Orfani
12 – Un mondo orizzontale
13 – Ciao, ragazzi!
libro e cd sono editi e distribuiti da “azzurra music”; se desiderate acquistarli, ecco i link da utilizzare:
https://www.azzurramusic.it/it/component/virtuemart/resistenza_bk1320
https://www.azzurramusic.it/it/component/virtuemart/resistenza_tri1403
se poi desiderate conoscere il contenuto delle canzoni, eccone i testi:
Partigiani
Quasi un secolo è passato,
niente va dimenticato…
no, non va dimenticato
tutto il sangue già versato…
tutti i giovani, gli eroi
morti per salvare noi…
pronti a battersi e morire…
non si possono dimenticare…
Partigiani non si nasce…
partigiani si diventa…
chi non lotta resta schiavo…
chi resiste è già leggenda…
Ogni guerra porta orrori,
troppi lutti, pochi onori…
molti chinano la testa…
pochi sanno dire basta!
C’è chi piega capo e schiena,
e si lega alla catena…
c’è chi lascia la campagna…
va e combatte su in montagna
Partigiani non si nasce…
partigiani si diventa…
chi non lotta resta schiavo…
chi resiste è già leggenda…
Poco tempo per pensare,
per decidere che fare…
la notizia è già nel vento…
parte un altro rastrellamento…
Molti vengono da fuori…
senti il rombo dei motori…
I soldati son tedeschi,
ma a guidarli sono i fascisti
Partigiani non si nasce…
partigiani si diventa…
chi non lotta resta schiavo…
chi resiste è già leggenda…
Verità e storia
La verità è un pony selvaggio
che mai ha avuto padrone…
la verità non vuole briglie…
non ha e non conosce catene…
La verità è luce del sole…
che brilla su ogni creatura…
nessuno la può negoziare…
la verità è un’avventura…
La storia è un ritratto del tempo
dipinto da tanti pittori…
ma ognuno lo vede a suo modo,
con forme e diversi colori…
La storia è una tela dipinta
dal pugno dell’imperatore…
ma quando l’impero collassa
l’immagine cambia signore…
Ci sarà mai luogo e momento
per queste sorelle di avere
un serio e civile confronto…
descrivere senza mentire…
Vent’anni di storia fascista,
narrata da chi li ha voluti,
ti sembrano un film di trionfi
se i crimini sono taciuti…
Ma la verità li condanna,
racconta soprusi e violenza…
a onore dell’antifascismo,
che fu e si chiamò Resistenza!
E’ qui… questo è il luogo e il momento
per dire, parlare, capire…
per scrivere la vera storia
di chi è morto per non tradire!
Sono loro
Vedo targhe, leggo i nomi,
mi ricordo di ogni evento
che mia mamma raccontava
con la voce che tremava,
con le lacrime del pianto…
Leggo nomi familiari
sulle lapidi a memoria…
quelle foto in bianco e nero…
un ricordo sempre amaro…
ogni immagine una storia…
Vecchie foto di ragazzi
che non videro il domani…
ci raccontano le gesta
dei guerrieri partigiani…
I ragazzi del mio borgo,
quei ragazzi di campagna,
che han lasciato la famiglia,
e imbracciata la mitraglia
hanno scelto la montagna…
gente schietta, gente sana…
gente semplice ma forte…
che sa fare senza dire
che non teme di soffrire,
né ha paura della morte…
Sono i giovani guerrieri
che non videro il domani…
morti qui, senza medaglie…
sono loro, i partigiani…
C’è tra loro chi era in armi
nell’esercito del regno…
c’è chi non ha mai sparato…
c’è chi è già stato ferito
e ne porta ancora il segno…
e ci sono tante donne
brave a fare le staffette,
a raccogliere notizie,
o a portare nella notte
pane e amore a chi combatte…
Gloria e onore a quei ragazzi
che non videro il domani…
gloria e onore a quei fratelli…
gloria e onore ai partigiani…
Il parroco e il pretore
Si è sparsa la voce in un lampo…
il parroco è stato arrestato…
lo stanno portando in Germania…
qualcuno in paese ha tradito…
Han preso anche il nostro Pretore,
han preso lui, niente bagagli…
destino crudele che ruba
il padre a due giovani figli…
La colpa che ha reso fratelli
due uomini così lontani
è avere protetto e avere salvato
la vita a dei partigiani…
E’ duro essere giudice e prete
in tempo di guerra civile…
la spia che vi ascolta è dovunque …
si finge un amico, ma è un vile…
Li han messi sul treno piombato
che ha visto già tanti partire…
dal campo di concentramento
uno solo vedremo tornare…
Ritornerà un prete malato,
portando nel volto il sorriso…
al giudice un altro destino
la morte in Germania ha deciso.
Il prete riporta al paese
pensieri e parole d’amore…
del giudice resta il ricordo
di un uomo di pace e di onore.
Due uomini senza paura
che han fatto una scelta di campo…
la loro memoria è una pianta
che ha messo radici nel tempo…
…………………….
la loro memoria è una voce
che vola e ci parla nel vento!
I macellai delle Brigate Nere
Di giorno tutto è normale
niente da far pensare
a quanto nella notte
potrà qui accadere…
È quando il mondo dorme
che i macellai del fascio
fanno il lavoro sporco,
e poi tornano nel guscio…
Maledetti fascisti
delle Brigate Nere…
uomini senza madre…
macchine senza cuore…
Urlano anche i muri
della vecchia caserma…
il partigiano grida,
ma non cede e non parla…
Resistere al dolore,
al ferro che tortura…
resistere e gridare:
“Non mi fate paura!”…
Maledetti fascisti
delle Brigate Nere…
uomini senza madre…
macchine senza cuore…
Potete torturarli,
ucciderli di botte…
potete farli a pezzi,
tanto lunga è la notte…
potete anche godere
vedendoli morire,
ma non potrete certo
convincerli a tradire…
Maledetti fascisti
delle Brigate Nere…
uomini senza madre…
macchine senza cuore…
Maledetti fascisti
delle Brigate Nere…
se c’è un Dio in questo cielo
ve la farà pagare!
8 Dicembre 1944 – La ballata di Danton e Perseo
Su quel camion caricati,
su due feretri seduti,
faccia al muro vi han bendati,
a due sedie ben legati…
Venerdì 8 dicembre,
non si onora la Madonna…
Venerdì 8 dicembre,
qui si esegue una condanna…
Quattro colpi di moschetto,
neanche il tempo di gridare…
quattro colpi di moschetto,
giusto il tempo di morire…
Quattro colpi di moschetto,
e volate con onore…
quattro colpi di moschetto,
là dov’è nostro Signore…
Di Danton che con Perseo
se ne va da questa terra,
dal dolore e i tradimenti,
dall’orrore della guerra…
da chi ancora in questo borgo
mai più troverà la pace…
Venerdì 8 dicembre
spegne di due eroi la voce…
Quattro colpi di moschetto,
dopo la benedizione…
quattro colpi di moschetto,
grande in piazza l’emozione…
Quattro colpi di moschetto,
che vi fermano il respiro…
quattro colpi di moschetto,
e anche il cielo si fa scuro…
Voi volate là,
dove l’aria è pura come voi…
Voi volate là,
dove il sole non tramonta mai…
Voi volate là,
dove l’acqua è chiara come voi…
Voi volate là,
in un tempio senza farisei!
Due ragazzi di vent’anni,
tanti sogni per domani…
un bambino nato ieri
che non trova le tue mani…
Due ragazzi, due famiglie
e nessuno che risponda…
il paese non si muove…
per voi pronta è già la tomba…
Quattro colpi di moschetto,
in un attimo è finita…
quattro colpi di moschetto
che vi rubano la vita…
Quattro colpi di moschetto,
c’è chi recita il rosario…
quattro colpi di moschetto…
e finisce qui il calvario…
Per Danton che con Perseo
se ne va da questa terra,
dal dolore e i tradimenti,
dall’orrore della guerra…
da chi forse in questo borgo
mai più troverà la pace,
venerdì 8 dicembre
canta di due eroi la voce…
Quattro colpi di moschetto
hanno ucciso i partigiani…
quattro colpi di moschetto
hanno ucciso anche il domani…
Quattro colpi di moschetto
hanno rotto loro il cuore…
quattro colpi di moschetto…
sono morti con onore!
Ci vedremo là,
dove l’aria è pura come voi…
Ci vedremo là,
dove il sole non tramonta mai…
Ci vedremo là,
dove l’acqua è chiara come voi…
Ci vedremo là,
in un tempio senza farisei!
La bomba è scoppiata
La bomba è scoppiata là, nella caserma…
ha fatto otto morti in un solo momento…
un atto vigliacco a guerra finita,
che ammazza otto giusti e li getta nel vento…
La bomba fascista che esplode alle spalle
a un tratto riaccende quel sordo rancore
che i giorni sembravano avere già spento,
e adesso ritorna con nuovo dolore…
E allora la tregua si rompe d’un tratto…
gli autori scoperti son già messi al muro…
si chiudono i conti sul triste passato
per guardare avanti, ad un altro futuro…
Ormai nel paese c’è un’aria diversa
c’è orrore del sangue, c’è voglia di pace…
la gente non chiede più nuova vendetta…
il buio è alle spalle, si cerca la luce…
Poco a poco anche qua
si scorda il passato, così triste e duro…
e i partigiani son già
tornati sui campi, al loro lavoro…
Dei mesi passati marciando in montagna,
ai nazifascisti sbarrare la via,
c’è solo il ricordo nei mille racconti,
davanti a un bicchiere alla prima osteria…
Il borgo ora pensa a famiglie ferite,
a dare conforto con la sua presenza…
si pensa a chi ha avuto un lutto in famiglia…
a chi aveva un tetto ed è rimasto senza…
Poco a poco anche qua
in piazza ritornano i soliti suoni…
e la gente sta già
facendo progetti, pensando al domani…
Dei mesi passati ad avere paura…
le notti tra i campi a fuggire dal sordo
frastuono dell’elica dei bombardieri,
ormai resta solo il triste ricordo…
Il tempo che passa rimuove i rancori…
dissolve le macchie di sangue e violenza…
e da quelle bare che lasciano il tempio
comincia una storia di nuova speranza…
Giustizia sommaria
Le guerre finiscono e i conti si fanno
soltanto alla fine, e senza riguardo…
e a volte chi tira le somme dà onore
a chi perde e arriva secondo al traguardo…
Ma sanno anche i sassi di questo paese
chi sono i vigliacchi malati nel cuore…
chi ha ucciso Perseo, Danton e otto giusti…
chi sono le belve delle Brigate Nere…
E allora stavolta non c’è procedura…
non c’è un avvocato o un giudice in toga…
stavolta la strada è un vicolo stretto,
e qui non c’è scampo… non c’è via di fuga…
e i repubblichini che tanto hanno fatto
patire la gente con l’odio e il terrore
allineati al muro che guarda il tramonto
del piombo ora assaggiano l’agro sapore.
Il libro si chiude con ferite aperte…
con pagine tinte di sangue, di rosso…
ma intanto i fascisti si sono svestiti
dei panni di orbace che avevano addosso…
e così pian piano la gente comincia
a far confusione e a parificare
chi è stato fascista e ha fatto soffrire
e chi si è battuto e ha saputo reagire…
Ma fin che qualcuno mantiene memoria
e trova il coraggio di alzare la testa,
il bianco dal nero saprà separare
e ancora al fascismo saprà dire basta!
E noi siamo qui a cercare con forza
di fare memoria per oggi e domani…
abbiamo rispetto per tutti i caduti,
ma il cuore sta sempre con i Partigiani!
Pierpaolo Adda: Voce, chitarra ritmica acustica, tamburello, shaker
Tommaso Adda: Basso elettrico
Eugénie Soregaroli: Flauto traverso, ottavino
Franz Bazzani: claviers
I nuovi Partigiani
I fatti sono vecchi,
quasi cent’anni fa…
gli attori sono morti…
resta a noi l’eredità…
il senso delle cose
è sempre qui davanti…
tocca a noi farlo nostro…
e poi portarlo avanti…
In un paese piccolo,
che sta in un fazzoletto,
a volte l’odio scoppia
sotto lo stesso tetto…
e dopo tanti anni
è viva la memoria…
e le lacrime ancora
non le asciuga la storia…
C’è ancora chi rimpiange
retorica e menzogna…
chi ha nostalgia di guerre,
del sangue che ci bagna…
E allora cominciamo
a muovere le mani…
noi che siamo e saremo
I nuovi Partigiani!
In un paese piccolo
che a volte sembra un guscio
fa impressione sentire
nostalgici del fascio…
sembra che del passato
sia persa la memoria,
come se i nostri morti
non fossero più storia…
C’è ancora chi rimpiange
retorica e menzogna…
chi ha nostalgia di guerre,
del sangue che ci bagna…
E allora cominciamo
a muovere le mani…
noi che siamo e saremo
I nuovi Partigiani…
Noi vi ricorderemo per sempre
Per chi è in cerca del fresco d’estate,
e di candide nevi d’inverno
montagna vuol dire evasione,
boschi verdi e bellezza intorno.
Per il partigiano montagna
vuole dire restare nascosto,
lunghe notti passate all’addiaccio,
e cambiare ogni giorno di posto…
Noi vi ricorderemo per sempre,
e per sempre sarete con noi…
noi ci ricorderemo per sempre,
e per sempre saremo con voi…
Noi vi ricorderemo per sempre,
e per sempre sarete con noi,
noi, i figli, i fratelli, i nipoti
di voi, uomini veri… gli eroi!
E ridursi magari a rubare
quelle volte che il cibo mancava…
dubitare di tutto e di tutti,
perché spesso qualcuno tradiva…
e tremare pensando ai tuoi vecchi,
soli a casa tra i nazi-tedeschi,
e alla furia dei cani feroci
delle Brigate Nere, i fascisti…
Noi vi ricorderemo per sempre,
e per sempre sarete con noi…
noi ci ricorderemo per sempre
e per sempre saremo con voi…
Noi vi ricorderemo per sempre,
e per sempre sarete con noi,
noi, i figli, i fratelli, i nipoti
di voi, uomini veri… gli eroi!
E con mille problemi e pensieri
nella mente e una spina nel cuore
là voi siete rimasti a lottare
mesi e mesi con grande valore…
Noi cantiamo per quelli rimasti
in montagna per sempre a dormire,
e per gli altri che sono caduti
nelle mani nemiche e a morire…
Noi vi ricorderemo per sempre,
e per sempre sarete con noi…
noi ci ricorderemo per sempre,
e per sempre saremo con voi…
Noi vi ricorderemo per sempre,
e per sempre sarete con noi,
noi, i figli, i fratelli, i nipoti…
noi con voi, Partigiani… gli eroi!
Orfani
Per anni siamo stati
compagni… stessa scuola…
i giochi all’oratorio…
la messa… stessa chiesa…
e non vi ho mai sentiti
dire una parola
di odio o di vendetta…
una parola sola…
Eppure vi pesava
ogni giorno sulle spalle
la storia, quel racconto
che brucia sulla pelle…
storia che da bambini
spesso non si capisce,
ma che si fa più chiara
man mano che si cresce…
Orfani, senza un padre
a tenervi per mano…
a prendervi un gelato,
a starvi un po’ vicino…
Orfani, senza un padre…
senza quella figura
che vi indica la strada
più giusta e più sicura…
Non siamo più bambini…
siamo già tutti vecchi…
molti di noi conoscono
dell’età gli acciacchi…
eppure come allora
da voi non sento pianti…
vi vedo con problemi,
ma non sento lamenti…
Orfani, questa vita
non è stata leale…
vi ha tolto la speranza,
e vi ha oscurato il sole…
Orfani, questa vita
del fuoco lascia i segni,
ma forse non ha ancora
ucciso i vostri sogni!…
Mario e Fabio, gemelli
di un giudice di cuore,
come vi raccontava
nel pianto vostra madre…
E tu, caro Ardineo,
che porti con orgoglio
il nome di tuo padre,
che mai ti vide figlio…
Orfani, in questo mondo
che niente vi regala…
ogni foglia d’alloro
ingiallisce da sola…
Orfani, voi la storia
ha condannato al ruolo
di vittime ancor prima
che qui toccaste il suolo…
E se un giorno i vostri padri
vi appariranno in sogno,
dite loro che il seme
ha dato un frutto degno…
e dite loro che niente
potrà mai cancellare
l’esempio che noi tutti
vogliamo seguire…
……..
l’esempio che noi tutti
sapremo seguire!
Un mondo orizzontale
Io sogno un mondo nuovo,
un mondo orizzontale,
dove ogni uomo è libero,
perché ogni uomo vale…
e sogno che ogni uomo
sorrida ogni mattina
e che il sorriso duri
tutta la settimana…
Io sogno che la gente
non perda la memoria…
ricordi il suo passato…
le pagine di storia…
e sogno che ogni uomo
non voglia più imparare
a vincere e distruggere
ma solo a costruire…
Io sogno un mondo nuovo,
senza sbarre né prigioni,
senza porte blindate,
con uomini più buoni…
e sogno che ogni uomo
voglia un mondo più bello,
dove chi incontri è il prossimo,
e ogni uomo è tuo fratello!
Io sogno che la gente
non perda la memoria…
ricordi il suo passato,
le pagine di storia…
e sogno che ogni uomo
non voglia più imparare
a vincere e distruggere
ma a costruire e amare…
Io sogno un mondo nuovo,
un mondo orizzontale,
dove ogni uomo è libero,
perché ogni uomo vale…
Ciao, ragazzi!
Una mattina mi sono svegliato,
e da allora ho imparato a pensare…
ho imparato a capire che al mondo
per avere tu devi lottare…
Da bambino ho imparato a obbedire,
da ragazzo ho imparato a reagire…
poi da uomo ho imparato a lottare
perché servo non voglio morire…
C’è chi guarda ma senza vedere…
c’è chi vede ma volta la testa…
c’è chi fa come fanno gli struzzi
e tirare a campare gli basta…
C’è chi ha perso il sangue e la vita…
c’è chi è morto per darci un domani
e ci ha dato l’orgoglio di urlare
siamo liberi e siamo italiani!
Ciao, ragazzi, che siete nei cieli
tra le nuvole, ovunque voi siate…
verrà il giorno che ci incontreremo…
da quel giorno sarà sempre estate…