“CHIAROSCURO” – QUESTA MIA CANZONE DÀ IL TITOLO AL CD CHE ACCOMPAGNA IL LIBRO “WITCH HAIRS” DI DIXIE GAMBLE
“VIRUS” – PIERPAOLO E TOMMASO ADDA
“lancillotto e ginevra” è il mio primo cd; contiene 14 canzoni inedite, tutte di mia composizione: 1 – La nostra canzone
2 – Ci son giorni, ci son donne
3 – Tu mi piaci così
4 – Ginevra… che succede, amore?
5 – Mi sembra crepacuore, ma forse è un raffreddore
6 – Il mio sogno
7 – Il sole tramonta ogni sera
8 – Nostalgia
9 – Storia di un uomo
10 – Io ci sarò
11 – L’università della vita
12 – Benedetta
13 – Ballata di un giovane italiano
14 – Excalibur
il CD è stato pubblicato nel 2017 da Azzurra Music, e, se desiderate acquistarlo, ecco il link al catalogo: https://www.azzurramusic.it/it/component/virtuemart/manufacturer/pierpaolo-adda
se desiderate leggere i testi delle canzoni, eccoli di seguito:
La nostra canzone
Io scrivo canzoni,
io canto parole…
i giorni diversi…
le nuvole, il sole…
Io canto l’amore
di cuori felici…
racconto il dolore…
la gente, le voci…
E ognuno nei versi
ritaglia il suo spazio,
riscopre un passato,
rivede un giudizio…
ma a sera, alla fine
di un giorno qualunque
io scrivo, io canto
soltanto per te…
Canzone per te, dopo un giorno qualunque…
canzone che canta la vita di sempre…
canzone che parla dei sogni che ho dentro…
canzone per noi che viviamo nel tempo…
Io scrivo canzoni
per gente che passa
per chi dalla vita…
non ha una carezza…
Io canto l’amore
per chi non sa amare…
per chi ha il suo dolore…
per chi nulla chiede…
E a chi niente si aspetta
dono un po’ di speranza,
regalo calore,
e dico pazienza!…
ma a sera, alla fine
di un giorno qualunque
io scrivo, io canto
soltanto per te…
Canzone per te, dopo un giorno qualunque…
canzone che canta la vita di sempre…
canzone che parla dei sogni che ho dentro…
canzone per noi che ci amiamo da tempo…
Ci son giorni, ci son donne
CI son giorni in cui ti pare che in cielo non ti ascolti nessuno
e la palla che tu stringi più forte ti sfugge di mano…
Ci son giorni in cui ti senti spremuto,
ci son giorni in cui ti senti svuotato,
ci son giorni in cui vorresti sparire e ripartire daccapo…
Ci son donne che tu vedi di giorno perché sanno parlare,
ci son donne che tu incontri di notte, e sanno fare l’amore…
C’è chi ha l’attico in centro città
c’è chi vive ora qua e ora là
c’è chi ancora non sa se ha un domani, e che cosa farà…
Perché ormai è una lotta per non affondare…
non c’è più tempo e voglia di fare l’amore…
Questo è un mondo che gira a rovescio
e ci dobbiamo salvare…
Ci son favole per i bimbi cresciuti tra guanciali di seta,
ci son quelle per gli adulti che sanno che cos’è la vita…
Ci son quelli che han paura del lupo,
ci son quelli che l’hanno incontrato…
ci sono quelli che non hanno un futuro, solo un triste passato…
Perché ormai è una lotta per non affondare…
non c’è più tempo e voglia di fare l’amore…
Questo è un mondo che gira a rovescio
e ci dobbiamo salvare…
Tu mi piaci così
Tu mi piaci così…
con quegli occhi scuri
e quel sorriso strano…
Tu mi piaci così…
quando piano, piano
prendi la mia mano…
Tu mi piaci così…
Io vorrei fermarti,
io vorrei legarti
quando dici “è l’ora,
devo andare via…”
Io vorrei inchiodarti
qui, sulla mia croce…
senti quanto brucia
un po’ di questa pace!…
Tu mi piaci così…
con le scarpe nere
che non hai comprato…
Tu mi piaci così…
con quel bel maglione
che non hai trovato…
Tu mi piaci così…
Io vorrei comprare
la tua compagnia…
dimmi qual è il prezzo…
non andare via…
Vendo terra, mare
e questo cielo blù…
a che serve il mondo
se non lo vuoi tu?…
Tu mi piaci così…
Freddo il letto senza una donna…
è un camino che non ha fiamma
notti lunghe, notti bugiarde
cosa resta se Amore perde?…
Tu mi piaci così…
con le tue incertezze,
con i tuoi problemi…
Tu mi piaci così…
con i mille dubbi
che ti porti dentro…
Tu mi piaci così…
Tu mi piaci così…
Ginevra… che succede, amore?
Che succede, amore?
Siamo ancora noi?
Sono stanco… troppe lacrime
han bruciato gli occhi miei…
Da Ginevra nel castello
venni a Camelot…
io deposi la mia spada ai piedi tuoi
e i tuoi occhi in fondo agli occhi miei…
Tu dicevi “è bello
imparare a far l’amor con te…
se l’inverno giungerà
questo amore ci riscalderà…”
Che succede, amore?
Sei ancora tu?
Sento male in fondo al cuore…
quasi non ti riconosco più…
Forse nel castello
regna ancora Artù…
forse Lancillotto è fragile,
o forse non ce la fa più…
Era proprio bello
imparare a far l’amor con te…
Se l’inverno giungerà
questo amore chi riscalderà?
Mi sembra crepacuore, ma forse è un raffreddore
Allaccio la cintura…
imbocco l’autostrada…
attento, c’è la Polizia!…
L’ho vista, grazie al Cielo
laggiù, con l’autovelox…
rallento, e poi di nuovo: via!…
Poi, fuori dal casello…
la circonvallazione…
mi fermo sotto casa tua…
E’ quella la finestra…
Dio mio… fa che finisca!…
Fa male… troppo male, sai!…
Fa male in fondo al cuore…
fa male da morire…
anche se non si muore mai…
Fa male in fondo al cuore…
fa male da impazzire…
i pezzi miei raccoglierai…
Mi sembra crepacuore,
ma forse è un raffreddore…
o è solo la mia fantasia?
E’ uscito… se n’è andato…
mi ha quasi tamponato…
fa presto, sono qui per te…
Già corrono i minuti…
c’è tempo per un bacio…
Dio mio, quanto ti amo!…
Ti dico mille cose…
ti chiedo, e poi mi scuso…
ho perso l’equilibrio ormai…
ma tu, che mi conosci,
perché non me lo dici
che è uscito e non ritornerà…
perché fa male in fondo al cuore…
fa male da morire…
anche se non si muore mai…
Fa male in fondo al cuore…
fa male da impazzire…
i pezzi miei raccoglierai…
Mi sembra crepacuore,
ma forse è un raffreddore…
o è proprio la mia fantasia?
Il mio sogno
Seguimi…
seguimi…
seguimi…
Ho strappato il fuoco al sole
per scaldarti il cuore e poi
ho rubato l’acqua al mare
così sete non avrai…
Seguimi…
seguimi…
Ho tagliato il nostro letto
da una quercia con le mani…
ho tessuto le lenzuola,
le ricamerai domani?
Seguimi…
seguimi…
Vieni all’isola perduta
nel gran mare dei miei sogni…
c’è un castello di rugiada
canterò le tue canzoni…
sarò servo, amico, amante…
sarò quello che vorrai…
tu sarai la mia regina…
nel mio sogno solo noi!…
Seguimi…
seguimi…
Ho lasciato oltre la siepe
nubi grige: il mio passato…
quanto costa dire “scusa”?
Forse hai già dimenticato…
Seguimi…
seguimi…
Ecco penna e carta bianca,
fogli vergini, puliti
per narrare il nostro amore,
storia di oggi e di domani…
Seguimi…
seguimi…
Vieni all’isola perduta
nel gran mare dei miei sogni…
c’è un castello di rugiada
canterò le tue canzoni…
sarò servo, amico, amante…
sarò quello che vorrai…
tu sarai la mia regina…
nel mio sogno solo noi!…
Seguimi…
seguimi…
Il sole tramonta ogni sera
E sei sempre davanti allo specchio…
quei ritocchi continui col fard…
ti controlli, ti osservi, ti scruti
ogni piega, ogni mossa che fai…
Non ti muovi, non piangi, non ridi…
vedi sempre una ruga in agguato,
è una sfida che lanci alla scienza…
ma è una guerra già persa in partenza!
Hai paura di perdere il giro?
Hai paura che un uomo ti guardi
e ancor prima di dirti il suo nome
ti accantoni per gli anni che mostri?
Non puoi vincere il tempo che passa,
non si fermano i rapidi in corsa…
prima o poi spunterà quella ruga…
e la vita avrà alzato la posta…
Lascia pure che il tempo ti chieda
di pagare il biglietto del viaggio
è la regola, è il comandamento…
ricco o povero: stesso pedaggio…..
Butta via tutte queste paure
e comincia a viaggiare leggera…
lascia stare, non far resistenza,
tanto il sole tramonta ogni sera!
Hai paura di perdere il giro?
Hai paura che quando ti guardo
io non sappia veder se al di là
di due occhi è la donna che perdo?
Non curarti del tempo che passa,
lascia il rapido andare di corsa…
io amerò quella ruga e alla vita
noi daremo la nostra risposta…
Lasceremo che il tempo ci chieda
di pagare il biglietto del viaggio
è la regola, è il comandamento…
ricchi e poveri: stesso pedaggio…..
Alle spalle le nostre paure…
senti l’aria com’è più leggera?…
lascia stare, non far resistenza,
tanto il sole tramonta ogni sera!
Non curarti del tempo che passa,
lascia il rapido andare di corsa…
io amerò quella ruga e alla vita
noi daremo la nostra risposta…
e dimentica le tue paure
sarai sempre più bella e diversa…
e ogni ruga sarà una conquista
e un sorriso al tempo che passa!
Nostalgia
Quando resto solo coi miei sogni…
quando vedo con la luce spenta…
quando sento sul cuscino
il profumo della pelle tua…
quando chiedo alle lenzuola
quel calore che vorrei…
quando, amore, non ci sei…
… nostalgia…
Quando prendo la chitarra in mano…
quando il tempo scorre troppo piano…
quando sento che il sorriso
se n’è andato insieme a te,
e qualcosa si è fermato
nel mio cuore, non lo so…
ecco, amore, che cos’ho…
… nostalgia…
Nostalgia, parola strana,
zona grigia in cui non sai
aggrapparti a qualche cosa,
al coraggio che non hai…
e ti lasci andare via…
… nostalgia…
Ho già scritto fiumi di parole…
fanno tutte rima con amore…
Illusione di sentirti
anche quando non ci sei…
Ma puoi chiedere a una rondine
“resta, non andare via!…”
Dimmi: quando tornerai?…
… nostalgia…
Storia di un uomo
Un bambino come tanti in campagna…
vita semplice, non come qua…
casa, scuola… domenica in chiesa…
poi due calci al pallone. Si sa!…
Così passano i giorni più verdi
finché gli anni non volano via…
quel ragazzo è cresciuto, ma l’uomo
questa vita non sa ancora che sia…
E man mano che i giorni e poi gli anni
mi cadevano sopra le spalle
ho perduto via via le certezze
per cambiarle con tante domande…
ma domande con poche risposte…
qualche volta nessuna… e ancora
non capisco cos’è che non torna,
o se è proprio la vita che bara…
Se è vero che la vita
è come una partita,
dove chi segna e vince
si porta via la coppa,
io ho preso qualche gol
ma tanti ne ho segnati…
merito almeno un premio
per differenza reti!
Tanto ho corso e tanto ho sudato
per far come facevano i vecchi
“Metti via qualche cosa ogni giorno…
così avrai un futuro da ricchi!…
metti via… metti fieno in cascina”
mi dicevano, e un giorno vedrai
potrai vivere come un signore…
e farai tutto quello che vuoi…
E da allora ho pensato, ho lottato,
ho inventato me stesso ogni giorno,
ma finché io cuocevo il mio pane
qualcun altro rubava nel forno…
e così ho conosciuto il destino
da sentire il suo fiato sul collo…
qualche volta mi manca la forza
di reagire, ma ancora non mollo!
Se è vero che la vita
è come una partita
dove chi segna e vince
si porta via la coppa,
io ho preso qualche gol
ma di più ne ho segnati…
datemi almeno un premio
per differenza reti!
Io ci sarò
Quando sola ti svegli il mattino,
quando il sole non basta più
per scaldare il tuo cuore,
presto… chiamami, amore…
io ci sarò!
Quando cala dal cielo la sera
e la notte si annuncia più scura…
quando cerchi una luce
chiama me sottovoce…
io ci sarò!
Quando senti che il vento
ormai ti straccia le vele
e non vedi la luce di terra,
non avere paura,
sarò io la tua guida,
condurrò la tua barca
in un porto sicuro,
lotterò contro il mare per te!
E laggiù aspetteremo il mattino…
ed il sole dietro la collina
con un raggio, vedrai,
dirà “ciao” solo a noi,
solo a me
e a te!
L’università della vita
A dieci anni guardi fuori
dalla porta dei tuoi occhi
e ogni giorno è un mondo nuovo
che tu guardi, vedi, tocchi…
Quindici anni e chi ti dice
“la tua bocca sa di latte”
non capisce che il tuo cuore
sta affrontando le sue lotte…
sono quelle della vita:
ogni donna una ferita…
per lo scalpo che hai strappato
troppe lacrime hai versato…
E così, passano i giorni,
e con loro gli anni verdi:
prendi moglie, il primo figlio,
e magari il grande sbaglio…
Duro crescere e capire…
non c’è scuola dove impari…
se anche l’università è finita
resta quella della vita!
Ma gli ostacoli talvolta,
se pur cadi e ti fai male,
sono come salvagenti
che ti fanno andare avanti…
e alla fine, quando vecchio
senti prossimo il traguardo,
anche tu vorresti dare
ai tuoi figli un buon consiglio…
perché è duro, sai, capire…
non c’è scuola dove impari..
se anche l’università è finita,
resta quella della vita!
E tu provi, e ci riprovi,
e vorresti che qualcuno
per un attimo ascoltasse
la parola, il tuo messaggio…
ma il destino si ripete,
e anche il figlio più maturo
vuole fare il suo cammino
che a te tanto è già costato…
Duro crescere e capire…
non c’è scuola dove impari…
se anche l’università è finita
resta quella
della vita!
Benedetta
Dodici anni o pochi giorni in più…
come Wendy tu sognavi Peter Pan,
e cercavi la tua stella
in mezzo al cielo blù…
Mi dicevi “io non crescerò,
io non voglio diventare donna…
io sto bene con le calze corte
e le trecce che mi fai tu…”
Così dicevi e la sera
guardavi il cielo lassù,
ma quella stella si è spenta
e sei cresciuta anche tu…
Tredici anni e pochi giorni in più:
hai dimenticato Wendy e Peter Pan
e la stella più non cerchi
in mezzo al cielo blù…
Sei cresciuta e in fondo agli occhi tuoi
non c’è più lo sguardo di bambina,
ma ti senti già una signorina,
e i collant te li scegli tu…
Ed ora quando arriva la sera
io cerco nel cielo lassù
se un’altra stella si è accesa
in mezzo a tutto quel blù…
Sei cresciuta e in fondo agli occhi tuoi
non c’è più lo sguardo di bambina,
ma ti senti già una signorina,
e i collant te li scegli tu…
Ed ora quando arriva la sera
io cerco nel cielo lassù
se un’altra stella si è accesa…
non voglio crescere più!……
Ballata di un giovane italiano
Diploma, laurea, master…
quanti anni a faticare,
quanti bocconi amari,
duri da digerire!…
E ancora qui con niente
da fare o da sognare…
Lasciami stare, ho fretta…
lasciami, devo andare…
qui siamo come i reduci…
questo è un Paese in guerra,
che garantisce i forti
e gli altri lascia a terra…
Italia disgraziata,
Italia senza amore…
soffochi i figli in culla
senza provar dolore!
Italia dei partiti
e dei poteri marci…
Italia, sei una mamma
che mette al mondo mostri!
A Londra mi hanno detto
che uno ce la può fare…
ci sono prospettive…
là almeno puoi provare…
Cominci a fare i bagni,
poi friggi patatine…
ci vuole bocca buona…
è tutta una catena…
ma se hai carica dentro,
se sai darti da fare,
puoi farti il tuo futuro…
e io voglio provare!
Italia disgraziata,
Italia senza amore…
soffochi i figli in culla
senza provar dolore!
Italia dei partiti
e dei poteri marci…
Italia, sei una mamma
che mette al mondo mostri!
Siamo in tanti italiani
stasera a Piccadilly…
siamo un po’ un fritto misto,
da tutte le regioni…
Si parla dei problemi,
ma sono quelli veri:
qui c’è chi compra casa…
chi ha avuto un bimbo ieri!
Ecco perché son pochi
a ritornare indietro…
certo il lavoro è duro,
ma almeno c’è un futuro!
Italia disgraziata,
Italia senza amore…
soffochi i figli in culla
senza provar dolore!
Italia dei partiti
e dei poteri marci…
Italia, sei una mamma
che mette al mondo mostri!
Excalibur
Quanta strada abbiam fatto noi due
in questa guerra di mille battaglie…
le poche vittorie tra mille sconfitte,
e tu, col tuo re, alla sera mai stanca…
ed ora, vicini alla fine del viaggio
più lungo ed incerto fra tanti affrontati
ti chiedo e mi chiedo se il giusto riposo
sia il nostro futuro o una nuova partenza…
Excalibur,
cara, fedele sorella
tu sai mille cose, conosci il futuro
insegnami il senso del tempo che resta…
Excalibur,
compagna di mille avventure
tu dimmi se c’è ancora spazio per chi
per chi come me ha bisogno di amare?
Abbiamo lottato per giorni, per anni,
subìto sconfitte e patito ferite…
mai stanchi abbiamo ripreso la lotta
e infine sconfitto i draghi e i fantasmi…
Tu spada fedele, tu serva mai stanca
di un re e di un soldato di guerre perdute,
tu sola conosci la forza del cuore,
tu sola puoi dirmi domani che fare!
Excalibur,
cara, fedele sorella
tu sai mille cose, conosci il futuro
insegnami il senso del tempo che resta…
Excalibur,
compagna di mille avventure
tu dimmi se c’è ancora spazio per chi
per chi come me ha bisogno di amare?